Un robot autonomo è tale perchè
interagisce col proprio ambiente e,
quindi, è un sistema aperto
attraversato da un flusso di dati
sensoriali che l'unità di controllo
metabolizza per trasformare in
comandi motori che realizzano le
proprie azioni.
Fino a che punto l'impiego della
metafora biologica consente di
comprendere e progettare il
funzionamento di un robot
autonomo?
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