Il primo passo di qualsiasi ricerca scientifica è definire con precisione che cosa si vuole indagare. Il termine “yoga” viene associato dalle persone ad un vasto insieme di pratiche fisiche e mentali, anche estremamente diverse da loro. C’è quindi il rischio che ricerche che si crede perseguano lo stesso obbiettivo (indagare lo “yoga”) producano risultati eterogenei e magari anche contraddittori, perché non si è ben definito l’oggetto dello studio. Il primo capitolo del libro esamina il significato del termine yoga e ripercorre sinteticamente la sua lunga storia dall’antica India di Patañjali per arrivare ai diversi tipi di pratica popolari oggi in Occidente e al crescente successo che incontrano nella popolazione. Infine, identifica un territorio comune alle pratiche yoga contemporanee, anche al fine di integrare diversi risultati ottenuti dalla ricerca scientifica.

Dopo aver letto il Capitolo 1 del libro, saprai rispondere a queste (e molte altre) domande: Cos'è e come è nato lo yoga? Quali dati oggettivi ne testimoniano il successo? Che benefici riportano i praticanti yoga? Da quando e in che modi la ricerca scientifica li sta studiando?

Il secondo capitolo del libro illustra come le neuroscienze stiano studiando lo yoga attraverso le neuroimmagini, esplorando le possibilità di trovare un fondamento neurobiologico alle affermazioni dei praticanti. Vengono introdotti i metodi strutturali e funzionali usati dagli neuroscienziati e si illustra come tali metodi sono stati applicati ai praticanti yoga. Il capitolo mette poi in evidenza i risultati più consolidati, su cui concordano diversi studi basati su neuroimmagini, e accenna anche a risultati di singole ricerche promettenti per il futuro. Il capitolo include un esame e illustrazione delle aree specifiche del cervello per le quali c’è maggior consenso in merito alla presenza di legami con lo yoga.

Dopo aver letto il Capitolo 2 del libro, saprai rispondere a queste (e molte altre) domande: Cosa sono le neuroimmagini e come vengono usate per studiare il cervello dei praticanti yoga? Che cos'è la neuroplasticità? In quali aree del cervello sono state riscontrate differenze fra praticanti yoga e non praticanti? Quali sono le funzioni di queste aree? Ci sono delle similitudini fra gli studi su neuroimmagini di chi pratica yoga e di chi pratica mindfulness?

Il terzo capitolo del libro dapprima introduce il concetto di stress e mette in evidenza i risultati più consolidati sulle relazioni fra yoga, stress e le aree del cervello presentate nel capitolo 2. Successivamente, approfondisce i meccanismi dello stress, estendendo l’attenzione dal cervello al sistema nervoso periferico, in particolare l’attivazione del sistema nervoso simpatico e i suoi effetti fisiologici. Ciò permette di illustrare le relazioni con lo yoga in maggior profondità, coinvolgendo anche alcuni biomarcatori dello stress. Infine, alla luce di questo scenario arricchito, il capitolo introduce il tema dell’ansia e delle possibili relazioni fra ansia e yoga.

Dopo aver letto il Capitolo 3 del libro, saprai rispondere a queste (e molte altre) domande: Che cos'è lo stress e quali sono i suoi effetti? Quali sono i cambiamenti nel cervello associati allo stress e come sono diversi da quelli dello yoga? Come lo stress va a coinvolgere il sistema nervoso e tutto il corpo? Cosa sono i biomarcatori dello stress? Quali sono gli effetti dello yoga sui biomarcatori dello stress? Che cos'è l'ansia? Quali sono i cambiamenti nel cervello associati all'ansia e come sono diversi da quelli dello yoga? Quali sono gli effetti dello yoga sull'ansia? Quali sono i pareri di società mediche di rilievo internazionale sull'uso dello yoga nell'ansia?

Il quarto capitolo del libro estende innanzitutto le conoscenze sullo stress introdotte dal capitolo precedente, approfondendo il disturbo post-traumatico da stress che si può manifestare in alcune persone che hanno vissuto un trauma. Anche in questo caso, vengono prima esaminate le basi neurali e poi esplorato il possibile ruolo dello yoga. Successivamente, viene fornito un quadro sintetico delle conoscenze neuroscientifiche sulla depressione ed esaminato in dettaglio il possibile ruolo dello yoga come ausilio nelle cure della depressione.

Dopo aver letto il Capitolo 4 del libro, saprai rispondere a queste (e molte altre) domande: Che cosa si intende per trauma e disturbo post-traumatico da stress (PTSD)? Quali sono i cambiamenti nel cervello associati al PTSD e come si differenziano da quelli dello yoga? Che studi sono stati condotti sullo yoga per il trauma? Che cos'è la depressione? Quali sono i cambiamenti nel cervello associati alla depressione e come si differenziano da quelli dello yoga? Che studi sono stati eseguiti sullo yoga nella depressione? Quali sono i pareri di società mediche di rilievo internazionale sull'uso dello yoga nella depressione?

Il quinto capitolo del libro esamina i collegamenti fra le ricerche sul dolore e sullo yoga. Per prima cosa, viene definito il dolore nelle sue varie forme. Vengono poi introdotti i diversi meccanismi che determinano la percezione del dolore nell’essere umano, alla luce delle conoscenze neuroscientifiche sull’argomento. Infine, si considerano i principali risultati delle sperimentazioni dello yoga come alternativa o complemento non farmacologico nella mitigazione del dolore.

Dopo aver letto il Capitolo 5 del libro, saprai rispondere a queste (e molte altre) domande: Che cos'è il dolore e che tipi di dolore esistono? Qual'è la differenza tra dolore e sofferenza? Come ha origine l'esperienza del dolore e come viene elaborata dal cervello? Quali sono i cambiamenti nel cervello associati al dolore e come sono diversi da quelli dello yoga? Che studi sono stati fatti sullo yoga per la mitigazione del dolore? Per che tipi di dolore si è rivelato efficace? Quali sono i pareri di società mediche di rilievo internazionale sull'uso dello yoga nel dolore?

Il sesto capitolo del libro esamina come le trasformazioni introdotte dalla moderna società dell’informazione, invece che rendere meno attuale la disciplina dello yoga, la arricchiscano di nuove prospettive e ruoli. Dapprima, viene considerata la particolare forma di stress (technostress) che caratterizza un uso non equilibrato di strumenti digitali, riassumendo ricerche sull’argomento nell’area scientifica specifica della “human-computer interaction” e anche delle neuroscienze. Viene poi illustrato il ruolo che lo yoga può assumere nel mitigare il technostress, uno dei fattori che può contribuire a spiegare il crescente interesse verso la pratica nella popolazione. La discussione viene successivamente estesa al più ampio tema dell’esperienza del corpo (embodiment) nella società digitale, mostrando che anche in tal caso lo yoga può giocare un ruolo importante nella direzione di un embodiment positivo. Infine, vengono brevemente considerate nuove opportunità che il digitale offre per l’apprendimento dello yoga.

Dopo aver letto il Capitolo 6 del libro, saprai rispondere a queste (e molte altre) domande: Che cos'è il technostress? Che cosa sono l'embodiment (esperienza del corpo) e la body image (immagine corporea)? Quali sono gli effetti di un uso poco equilibrato degli strumenti digitali (per esempio, social media) sull'esperienza del corpo? Quali sono gli effetti dello yoga su embodiment e body image? Come le tecnologie digitali possono essere usate positivamente per lo yoga?